Il Trichogaster lalius o Colisa lalia

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  1. Sherry93
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    Introduzione
    Il Trichogaster lalius o Colisa lalia, è un anabantoideo, originario del subcontinente indiano, dove vive in ambienti molto ricchi di vegetazione, con acque non molto profonde e poco mosse, in particolare fossi, stagni e paludi. In base alle ultime classificazioni i Trichogaster lalius non sono più considerati come appartenenti alla famiglia degli anabantidi, bensì a quella degli Osphoronemidae.
    Il Trichogaster lalius è un pesce molto resistente e adattabile a diversi valori dell’acqua, anche se preferisce acque leggermente acide e tenere. Il continuo variare dei livelli dell’acqua nel suo habitat non è però un grosso problema per il Colisa lalia in quanto, come tutti gli anabantoidei, è dotato di un organo speciale, il labirinto, che gli consente di respirare anche fuori dall’acqua.
    Il Trichogaster lalius è il più piccolo tra i pesci appartenenti al suo genere e raggiunge al massimo gli 8 cm in acquario. Le femmine sono leggermente più piccole, oltre che meno colorate dei maschi.
    Una sua caratteristica sono le pinne ventrali, i palpi, che nel Colisa sono simili a filamenti molto allungati, che hanno la funzione di organo tattile. I palpi permettono al Trichogaster lalius di orientarsi anche in condizioni di scarsa o nulla visibilità trovando cibo e compagne per la riproduzione. La vita media, va dai 2 ai 4 anni.

    Dimorfismo sessuale
    Il dimorfismo sessuale nei Colisa è abbastanza evidente, soprattutto negli esemplari adulti.
    Le femmine innanzitutto sono più piccole e molto meno colorate in quanto l’argento prevale sugli altri colori. La pinna dorsale delle femmine è inoltre più arrotondata e termina con una forma meno appuntita rispetto a quella dei maschi.

    Colisa lalia maschio

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    Colisa lalia femmina

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    Allevare il Trichogaster lalius
    La vasca dovrà essere obbligatoriamente chiusa, a meno che non si abiti in zone particolarmente calde. La possibilità di respirare attraverso il labirinto dei Trichogaster infatti, li rende delicati alle variazioni di temperatura che possono esserci tra l’acqua e la superficie. L’aria fredda potrebbe danneggiare il labirinto degli esemplari adulti, mentre ucciderebbe quasi sicuramente i piccoli.
    In una vasca con coperchio invece si crea una zona d’aria calda e umida sopra la superficie che è perfetta per questi pesci. Va inoltre tenuto presente che i Trichogsater saltano, quindi con una vasca aperta potrebbero saltare fuori dall’acquario con conseguenze disastrose.

    L’acquario ideale per ospitare una coppia di Colisa dovrà minimo essere di 60 lt e un lato lungo da almeno 60 cm. Se si vogliono ospitare più coppie invece non si potrà scendere sotto i 200 litri, pena scontri letali tra i maschi. Ovviamente più la vasca sarà grande e meglio staranno. La vasca dovrebbe essere molto ben piantumata, ma preferibilmente senza una luce eccessiva. Una buona scelta può essere quella di inserire piante galleggianti. Ottimi risultati si ottengono di solito con la Riccia fluitans. Preferibilmente il pH dovrà essere leggermente acido e l’acqua abbastanza tenera.
    I valori ideali sono: pH 6,8 KH 6 T 25°.

    In linea di massima i valori in cui può vivere bene il Trichogaster lalius sono i seguenti:
    pH 6-7,5
    KH 2-18
    Temperatura 22-27°

    Compagni di vasca
    I Trichogaster lalius sono pesci abbastanza pacifici. I maschi però sono piuttosto territoriali, soprattutto verso altri maschi e con pesci simili a loro. Non è il caso di inserirli con altri Trichogaster o con dei Betta, lo scontro sarebbe infatti molto probabile, o addirittura certo in caso di allestimenti inadeguati o vasche non sufficientemente capienti. Andrebbero evitati anche coinquilini col “vizietto” di morsicare le pinne degli altri pesci, in caso contrario soprattutto i palpi, le pinne ventrali del Colisa, farebbero presto una brutta fine. Vanno dunque esclusi, per esempio, i Barbus pentazona o similari.

    Compagni ideali per i Trichogaster lalius sono le Rasbora, in particolar modo quelle meno piccole come le heteromorpha, le espei o le hengeli. Buoni compagni sono anche i pesci asiatici appartenenti alla famiglia dei Gobidi, i Pangio Kulhii ed eventualmente dei Corydoras aeneus, anche se non fanno parte del biotopo asiatico. L’inserimento di caridine sarà possibile in vasche ben piantumate, altrimenti si rischierà di vederle predate, soprattutto nel periodo della muta, o non si assisterà ad alcuna riproduzione. Preferibilmente è meglio inserire le caridine multidentata, che avranno meno difficoltà a nascondersi ed essendo alcune delle più grandi, per i pesci sarà più difficile predarle.

    Alimentazione
    In natura si cibano soprattutto di prede vive, ma in acquario si adattano a qualsiasi cibo, sia secco che surgelato. L’importante, come sempre, sarà variare il più possibile l’alimentazione per apportare tutti i nutrienti necessari. Si potrà dare cibo in granuli, in scaglie, surgelato e liofilizzato, ma anche vivo (con le dovute accortezze). Molto graditi sono i Chironomus che, opportunamente inseriti nella dieta dei Colisa, facilitano lo svilupparsi di una colorazione intensa.

    Edited by Fiore di Maracuja - 13/5/2020, 15:19
     
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    Una scheda molto ben fatta!!!
    Grazie Sherry per il tuo contributo al forum!! :D
     
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1 replies since 16/11/2015, 16:24   467 views
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